Singolare personalità d’artista, Francesco Siani, l’incipit è doveroso quando si tenga conto che a dispetto di ogni logica operativa, lo scultore di Avenza sembra aver costruito fino ad oggi quella che si potrebbe chiamare la sua “disidentità” una sorta di gioco al massacro della coscienza che poi è la condizione dello “stile”, momento bramato e allo stesso tempo temuto da ogni artista, e che lo rende riconoscibile tra tutti. Siani lavora insomma contro ogni progetto di eternamento della creazione, dimostrando che a contare non è il momento finale, ma l’atto in se, l’avventura sempre rinnovata dell’opera, quasi fosse diventata per lui un bersaglio mobile, un traguardo che non si raggiunge (e forse è meglio così). Dunque, di fronte al postulato dell’opera “per sempre”, Siani ipotizza l’attimo fuggente, il rischio dell’innamoramento, dell’abbandono e della ripresa; osa divertirsi, e questo è di certo il suo più considerevole atout, facendo arte. E indubbiamente c’è del bricoleur in questo artista che “usa” la storia dell’arte del novecento e le avanguardie storiche come palestra per esercitare, tra citazione e variazione sul tema, il suo robusto talento. L’impatto con il lavoro di Siani è di conseguenza una rivoluzione di manualità… In altre parole Siani mette in scena, liquidandolo, tutto un repertorio iconografico fortemente caratterizzato nei suoi segni, sapendo, da abitatore dell’era postmoderna, di poterselo permettere, avendo capito cioé che l’unico modo di celebrarne l’anacronismo, è usare la chiave dell’ironia. Mi sembra importante evidenziare questo aspetto del lavoro di Siani e individuare la distanza presa rispetto a quel referente culturale storico, per poi intendere come un intervento tutto sommato destruens quando il modello assunto evoca a torto o a ragione, una fiducia illimitata nel progresso, nella razionalità, nell’attesa di un mondo prossimo venturo di meraviglie fantascientifiche. Dicevo della morfologia composta di questi lavori, che peraltro non sono riferibili ai modi canonici della scultura perchè risolti con materiali che incorporano in se sempre un colore, quando addirittura non vengono dipinti, istoriati, tatuati. Siani procede, o comunque induce a pensarlo, a una opposizione progressiva di moduli strutturali che non mostrano tra loro affinità formali, nè compatibilità plastica, nè tantomeno presuppongono un qualche disegno preordinato…”.

Giuliano Serafini
collodi
arroccate in collina / un nido di case / velate di nebbia / e di magia / nello spazio della memoria / burattino senza fili / al soffio del vento / si culla l’ombra / della quercia / nel parco della mente / fiorisce l’eterna favola / di pinocchio / sotto la luna piena / il cuore si nutre / d’emozione / e il respiro si perde / nel fiato.
carrara
un filo d’argento / scorre e rasenta / i colori lacerati / delle case / nel cielo aperto / i monti sono sagome / taglienti / di bianche cattedrali / dentro la risacca / delle parole / si strapazza / la voce / del cavatore / nel suono sordo / della tuba / germoglia / il destino / della speranza / e il sole / non tramonta mai.
l’infanzia
per mano mi portavi / alla semina / del tempo / dall’arata terra / impastavo il gioco / dell’infanzia / all’ombra dell’ulivo / intrecciavo la fantasia / e il sole cocente / imbruniva il grano / della speranza / e le nostre mani / ancora insieme.
Francesco Siani è nato a Bellosguardo in provincia di Salerno nel 1955.
Completati gli studi secondari si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Carrara, dove nel 1985 si diploma in scultura. La sua prima esposizione personale nel 1977.
Ha tenuto mostre personali e partecipato a numerose collettive. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in musei sia in Italia che all’estero.
2010 – “Seme” Dono a Sua Santità Benedetto XVI
2011 – “Italia Unita”. Dono al Prefetto di Massa Carrara”
2013 – “Parole di Pace” Dono a Sua Santità Papa Francesco
Ha partecipato a vari simposi e Expo Art.
Nel 2002 è stato chiamato dalla RAI per la realizzazione di un opera monumentale per Telethon.
Nel 2006 ha pubblicato un libro di poesie.
Nel 2014 ha pubblicato un secondo libro di Poesie
Sue sono le Installazioni: “Viaggio” 2012; “Water e Albero” 2013; “Ferita” 2013; “Bus, basta una strada” 2014; “Agro Marmifero” 2014. Le Performance : “ Speranza” 2011; “Maschera” 2013; “Mi rifiuto” 2103; , “ Pazzamente” 2014; “Senza ritorno” 2015. Le Scenografie: L’infanzia si anima teatro Degli Animosi-Carrara; Premio Lunezia –Aulla 2008; Premio Lunezia –Carrara 2009; Premio Lunezia – Carrara 2010; Premio Lunezia – Carrara 2011.
Sulla sua opera hanno scritto fra gli altri: Mario Cagetti, Aurora Marzi, Cristina Belloni, Roberto Vitali, Anna Laghi, Giuliano Serafini, Giuseppe Cordoni, Antonella Serafini, Nicola Micieli, Romano Bavastro, Maurizio Sciaccaluga, Giorgio di Genova, Guglielmo Gigliotti, Floriano de Santis, Claudio Giumelli, Enrica Frediani, Andrea Zanetti, Giovanna Bernardini, Monica Ferrarini, Stefano Donati. Cristian Pardossi.
Vive e lavora a Carrara.
ARIANNA SARTORI
ARTE & OBJECT DESIGN
Via Ippolito Nievo, 10 – 46100 MANTOVA – Tel. 0376.324260 – info@ariannasartori.191.it
Francesco Siani Dialogo tra materia e pensiero
Nome della Galleria: Galleria “Arianna Sartori”
Indirizzo: Mantova – Via Ippolito Nievo, 10 – tel. 0376.324260
Titolo della mostra: Francesco Siani dialogo tra materia e pensiero
Date: dal 7 al 19 marzo 2015
Inaugurazione mostra e presentazione libro con letture di poesie:
Sabato 7 marzo, ore 17.00. Sarà presente l’artista.
Orario di apertura: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 16.00-19.30. Chiuso festivi.